venerdì 27 giugno 2008

mettere a fuoco

La noia la noia la noia la noia la noia
io non ci vivo più, restaci tu qui
soffrirò di nostalgia, ma devo uscire fuori da qui
kj
Io devo io devo io devo io devo
e come dicevi tu, tornerai qui
solo quando avrai bruciato tutto, solo allora sì
kj
E la noia la noia la noia che hai lasciato qui
quella noia che c'era nell'aria che c'era nell'aria allora
è ancora qui.. è qui che ti aspetta sai
e tu ora non puoi certo più scappare.. come hai fatto allora
ora sai che vivere non è vero che c'è sempre da scoprire
e che l'infinito, è strano ma per noi sai
tutto l'infinito finisce qui

Mamma che bella questa song di Vasco.. da quando ho letto i libri di Fabio Volo ("Un posto nel mondo" e "Esco a fare due passi") mi piace ancora di più.. li rispecchia, quasi li riassume.. leggendoli ti viene ancora più voglia di partire, di staccare dalle solite cose, dalla quotidianità che dopo un po' diventa monotona.. quella voglia di provare nuove esperienze, visitare posti nuovi, di cercare una nuova vita.. per poi magari accorgersi che tutto ciò che si cercava è sempre stato qui davanti ai nostri occhi, ma per rendersene conto forse bisogna solo prendere un po' le distanze, come quando sei troppo vicino a un oggetto e lo vedi sfuocato.. ecco.. e per metterlo a fuoco bisogna semplicemente allontanarsi.. magari funziona così anche con la vita.. bah.. non so come spiegarlo.. periodo strano, mille pensieri.. hgfhghgfhgf

sabato 21 giugno 2008

"..Sorridi come tu solo sai,
sorridi e non finire mai
l’altra parte di me
è uguale a te..

Sorridi come tu solo sai,
sorridi che più bello sei,
io ti voglio così,
angelo mio,
che non hai cielo.

SORRIDI.."
ml

venerdì 13 giugno 2008

martedì 10 giugno 2008

..mavalà..

Dal blog di Marco Travaglio (www.voglioscendere.ilcannocchiale.it):

"......quel che emerge dalle intercettazioni dell’inchiesta sulla clinica Santa Rita fa piazza pulita di tutte le balle e i luoghi comuni che la Casta sta ritirando fuori per cancellare anche l’ultimo strumento investigativo che consente di scoprire i suoi reati. Qualcuno può sostenere che così si viola la privacy degli arrestati? O che si viola la privacy dei non indagati? Sappiamo tutto delle malattie dei pazienti spolpati in sala operatoria per incrementare i rimborsi regionali: più violazione della privacy di questa, non si può. Eppure nemmeno la privacy dei pazienti innocenti, anzi vittime, può prevalere sul diritto dei cittadini (comprese le altre vittime reali o potenziali della truffa) di sapere tutto e subito.

Restano da esaminare le altre superballe berlusconiane (ma non solo).

1) Le intercettazioni in Italia sarebbero “troppe”... in Italia ci sono troppi reati e delinquenti, non troppe indagini e intercettazioni. L’alto numero di quelle italiane dipende dal fatto che da noi possono effettuarle solo i giudici, negli altri paesi a intercettare sono soprattutto servizi segreti e polizie varie (in Inghilterra addirittura il servizio ambulanze e gli enti locali), senz’alcun controllo né statistica.

2) Le intercettazioni andrebbero limitate in nome della privacy. Altra superballa: la privacy è tutelata dalla legge sulla privacy, che però si ferma là dove iniziano le esigenze della giustizia. Ciascuno rinuncia a una porzione della sua riservatezza per consentire allo Stato... di reprimere i reati e proteggere le vittime.

3) Le intercettazioni “costano troppo”. Mavalà. A parte il fatto che costano molto meno di quanto fanno guadagnare allo Stato (due mesi di ascolti a Milano sulle scalate bancarie han fatto recuperare 1 miliardo di euro, quanto basta per finanziare 4 anni d’intercettazioni in tutt’Italia, che nel 2007 son costate 224 milioni), potrebbero costare zero euro se lo Stato, anziché pagare profumatamente i gestori telefonici, li obbligasse - sono pubblici concessionari - a farle gratis.

4) I giudici - si dice - devono tornare ai “metodi tradizionali” e intercettare di meno. Baggianata sesquipedale: come dire che i medici devono abbandonare la Tac e tornare allo stetoscopio. Una conversazione carpita a sorpresa è un indizio molto più sicuro e genuino di tante dichiarazioni di testimoni o pentiti. E poi di quali “metodi tradizionali” si va cianciando? Se nessuno più parla perché i collaboratori di giustizia sono stati aboliti per legge e l’omertà mafiosa viene pubblicamente elogiata (“Mangano fu un eroe perché in carcere non parlò”), come diavolo si pensa di scoprirli, i reati? Travestendosi da Sherlock Holmes e cercando le impronte con la lente d’ingrandimento?
Inventatevene un’altra, per favore"

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sabato 7 giugno 2008

Senti che fuori piove, senti che bel rumore..

Lo abbiamo cantato e urlato anche ieri sera con i brividi per tutto il corpo e non finirò mai di ripeterlo.... SIIII STUPENDOOOO!
Sono ancora tutta in fermento per il concerto... nonostante la pioggia e nonostante il solito comitato guastafeste che ha imposto di nuovo i 78 decibel massimi ("fuori la voce, facciamo sentire a quelli del comitato" ha detto prima del medley!!!).. era tutto tutto pieno, ancora più dell'anno scorso.. uuuhhhh.. chiudo gli occhi (a dire il vero anche se li tengo aperti..) e sento ancora il boato di quando si sono spente le luci e ha iniziato a parlare, rivedo la faccia di Vasco rivolta al cielo sotto la pioggia, sento tutto lo stadio illuminato che canta e applaude, mi trema ancora il cuore a cantare Sally.. e mi viene ancora un po' da sorridere quando penso che 3 ore sono volate via.. Vasco ci augura buona fortuna, ci abbraccia e ci saluta e di nuovo lo stadio è tutto un coro con l'immancabile Albachiara.. da brivido!
Bel concerto, molto rock, molto duro ed energico.. ma anche con una parte acustica splendida, un'atmosfera quasi da caminetto.. con Vasco al centro e tutta la band intorno.. un Vasco carico e più vivo che mai.. ancora più dell'anno scorso.. che ci ha pure regalato un pezzettino di Una canzone per te e si è lasciato scappare un "non ho mai sentito uno stadio cantare così"..oleeee, grandiii.. credo non ci sia frase migliore... "cosa vuoi che ti dica... senti che fuori piove, senti che bel rumore"...